Aqva Fons Vitae

Una mostra "Aqva Fons Vitae. Identità storia memoria di una comunità", incentrata sul pozzo romano di via Caselle e sul tema delle acque dall'età antica all'epoca moderna. Un evento nato dalla collaborazione fra il Comune di San Lazzaro di Savena, l'IBC, la Soprintendenza Archeologia, il Consorzio della Bonifica Renana.

Ad ogni latitudine e in ogni orizzonte cronologico un pozzo antico e il suo contenuto sedimentatosi nel tempo restituiscono sempre un vero "tesoro" perché,  come pochi altri contesti archeologici, questo tipo di testimonianza svela interessanti  spaccati di vita quotidiana, esemplificativi  di una lunga durata d'uso o, talvolta, di circostanze  legate a particolari  eventi. Perduti per un attimo di disattenzione, oppure buttati perché rotti e ormai inservibili, ma buoni per tenere pulita e limpida l'acqua da attingere, nascosti in circostanze fortunose, quando momenti di instabilità politica o sociale consigliano di mettere al riparo i propri averi, oppure gettati in segno di devozione ad una divinità patrona dell'acqua o dimorante nelle profondità della terra, gli oggetti recuperati in un pozzo rappresentano infatti un'eloquente "istantanea" di un tempo che fu e degli accadimenti - ordinari o straordinari - che gli svolsero intorno.

Indagini compiute dalla Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna nel corso del 2006 in via Caselle, uno dei luoghi centrali della città di San Lazzaro hanno gettato nuova luce sulla presenza romana in questo territorio rurale a cavallo fra l'agro di Bononia e quello di Claterna, servito da una grande strada  - la via Emilia - già pulsante di traffici sin dall'antichità. L’esplorazione di un pozzo di età romana ha infatti aggiunto un inaspettato tassello storico relativo al primo nucleo abitativo della città, che si credeva sino ad oggi medievale.

Fin da subito, è stato riconosciuto l’interesse della scoperta ed è per questo che l’importante testimonianza, indagata a fondo con modalità strettamente scientifiche e recuperata in ogni più minuta traccia,  è stata posta dalla Amministrazione comunale di S. Lazzaro di Savena al centro di un progetto integrato finalizzato al restauro dei materiali, allo  studio del contesto archeologico, alla presentazione al pubblico delle conoscenze acquisite e alla definitiva musealizzazione di questa preziosa eredità del passato.

Un progetto pluriennale, di vasto respiro, che ha visto il concorso  e la collaborazione di numerosi Enti prendendo l’avvio da una serie di interventi conservativi realizzati in forma di cantiere-scuola, frutto della progettazione e del coordinamento dell’IBC, in accordo con il Museo della Preistoria “Luigi Donini”, la  Soprintendenza Archeologia dell’Emilia-Romagna e il Dipartimento di Storie Culture Civiltà dell’Ateneo bolognese. Una singolare esperienza formativa nel cui ambito si è cercato di coniugare insieme le esigenze di conservazione del patrimonio archeologico con quelle  di formare e orientare professionalmente le giovani generazioni  che hanno scelto come campo di studio e di interesse il passato e le sue testimonianze.

Come ulteriore azione di valorizzazione è stata prevista  una mostra-evento a San Lazzaro di Savena presso la Sala di Città (inaugurazione 2 aprile 2016) che, assumendo come fulcro il materiale rinvenuto nel pozzo, affrontava a partire dall’epoca romana il tema delle risorse idriche nel corso del tempo e la gestione delle acque sino alla modernità.

Invito e programma

La storia nel Pozzo - Una pagina e un podcast realizzati da Radio Online dell'Emilia-Romagna. A cura di Valeria Cicala

R.O.C. - Radio Oltre Cultura - puntata 112 -  in studio: Gennaro Iorio, l'archeologa Paola Cossentino e Valeria Cicala dell'IBC

 

Rassegna Stampa

 

Per la circostanza, grazie alla collaborazione del Centro Stampa della Regione Emilia-Romagna, l'IBC ha realizzato la Guida alla mostra, un agile strumento divulgativo che ripercorre i diversi step dell'itinerario espositivo.Il progetto e la realizzazione grafica sono di Priscilla Zucco e il coordinamento redazionale di Isabella Fabbri.

lucerna_vibiani.jpgL'iniziativa ha fornito anche l'occasione per fare un primo punto sul popolamento romano del territorio immediatamente ad est di Bononia, sino ad oggi poco indagato e  scarsamente conosciuto. Grazie ai lavori scaturiti da una tesi di laurea sul contenuto del pozzo di via Caselle, presso il DISCI dell'Ateneo bolognese, e da una borsa di studio finalizzata allo studio della villa  di Roncadello di Sotto, erogata per liberalità della Famiglia Cortesi, è stato infine possibile realizzare il catalogo SAVENA - IDEX. Due insediamenti rustici nell'ager bononiensis orientale, che presenta due dei più significativi complessi archeologici romani restituiti dal territorio sanlazzarese.

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ultima modifica 2022-09-09T09:00:29+01:00
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