Il Museo Archeologico Ambientale ad Anzola dell'Emilia
L'Associazione intercomunale TerreD’Acqua con i Comuni affiliati (S. Giovanni in Persiceto, Sant'Agata Bolognese, Anzola Emilia, Calderara di Reno, Crevalcore, Sala Bolognese) e l’Istituto Beni Culturali sono impegnati da tempo nella creazione una rete museale che mette a fuoco i temi dell’insediamento antico e delle sue interconnessioni con il paesaggio e gli habitat del passato, entro il vasto comprensorio racchiuso fra Samoggia e Panaro
In questo distretto territoriale, durante l'età del Bronzo, sono fiorite importanti realtà abitative responsabili dei primi grandiosi processi di trasformazione antropica degli ecosistemi originari e di messa a sistema del territorio. È dunque, in un certo senso, condizione imprescindibile che il costruendo "museo diffuso", rappresentazione viva e veritiera delle comunità che oggi si raccolgono e si identificano in TerreD’Acqua, abbia dato vita ad Anzola dell’Emilia al terzo dei suoi poli espositivi, dopo quelli di S. Giovanni in Persiceto e di Sant’Agata Bolognese, impostandone la chiave di lettura proprio su un momento cruciale della storia emiliano-romagnola.
Dal punto di vista topografico, il territorio anzolese è inserito infatti sin da epoche remotissime in un distretto di forte interesse antropico e insediamentale. La sua principale evidenza - la Terramara sorta sulle sponde della Ghironda - ne testimonia la stabile adesione al modello di popolamento fra i più rilevanti dell’antica demografia regionale, esemplificando con la sua cultura materiale il grado di sviluppo sociale e economico e le capacità di dominio sull'ambiente a cui era pervenuta la civiltà terramaricola. A questa scoperta e alle indagini archeologiche ivi condotte è quindi dedicato il nuovo polo museale che - come quelli già realizzati - si è avvalso dei contributi della LR. 18/2000 e del sostegno tecnico-scientifico dell'IBC
In occasione dell'apertura del nuovo polo museale stata approntata una guida all'esposizione, promossa dall'IBC e realizzata con il supporto tecnico dal Centro Stampa della Regione Emilia-Romagna, alla quale è affidato il compito non solo di introdurre il visitatore alla conoscenza di un villaggio dell'età del Bronzo, con le manifestazioni materiali, le attività economiche, le opere di artigianato, i cicli produttivi che ne caratterizzarono la quotidianità, ma anche di aprire finestre informative sulle vicende geomorfologiche del territorio, sul paesaggio vegetale, sull'assetto faunistico dell'epoca, dimostrando come lo studio di questi aspetti sia di fondamentale importanza per collocare nella spazio, nel tempo e nel quadro culturale d'insieme ogni realtà appartenente al nostro comune passato.