Dalla presentazione al catalogo

Dall'introduzione di Laura Carlini al catalogo della mostra
Conferenza stampa“Prima di andare al museo, vorrei farti vedere una cosa”. Mentre c’incamminiamo verso la zona del porto in una mattina d’estate del 2004, Luisa Stoppioni mi racconta che, nell’effettuare gli scavi per la costruzione della nuova darsena di Cattolica, l’impresa edile si è imbattuta in una buca riempita con migliaia di frammenti ceramici e che i titolari hanno avuto la sensibilità, dopo avere comunicato il ritrovamento alla Soprintendenza e al Museo, di mettere a disposizione il proprio personale per il recupero dei materiali archeologici.

La Direttrice del Museo aggiunge che i primi riscontri sul rinvenimento inducono a pensare che la scoperta potrebbe rivestire un’importanza inattesa e rivoluzionare le nostre attuali cognizioni sulla storia di Cattolica, consentendo di retrodatare la sua fondazione di alcuni secoli.

L’impressione suscitata dallo scavo è potente, tanto da suggerire di candidare il progetto al finanziamento nel successivo piano museale 2005 ex L.R. 18/00, nell’ambito degli interventi diretti di conservazione e restauro gestiti dall’IBC, con l’intento di allestire, nel futuro, una nuova area all’interno del museo dedicata al rinvenimento della darsena e alle nuove rivelazioni sulle origini della città antica. Le indagini scientifiche confermeranno, infatti, che l’approdo-scalo di Cattolica era già attivo alla metà del III sec. a.C. Tre elementi distintivi possono fare apprezzare il progetto “darsena”, per come si è strutturato nel tempo e per i risultati ottenuti. La prima particolarità, che ha determinato la felice riuscita del progetto stesso, è l’intensa e fattiva collaborazione tra i soggetti coinvolti: il Comune di Cattolica e il Museo della Regina, l’Istituto Beni Culturali della Regione Emilia-Romagna, la Soprintendenza Archeologica, l’Amministrazione Provinciale di Rimini, l’Università di Bologna e i privati. Il successo complessivo dell’operazione va attribuito, inoltre, alle energie profuse da quanti  - amministratori, funzionari, studiosi, imprenditori, restauratori, studenti -  hanno dato il loro contributo per il buon esito del progetto.

AsciugaturaLa seconda peculiarità concerne la sequenza di azioni coerenti e sistematiche che, come perle di una collana, sono state infilate una ad una, dal 2004 al presente, per ottenere il gioiello che oggi arricchisce Cattolica. I reperti raccolti e ordinati nei depositi del museo sono stati sottoposti ad interventi di pulitura e lavaggio per essere in seguito studiati, selezionati, ricomposti e restaurati ed essere infine messi a disposizione del grande pubblico in una esposizione, che assicura modalità di fruizione, conservazione e sicurezza ineccepibili e garantisce la divulgazione dei risultati anche grazie a questo catalogo.
Una sequenza eseguita perfettamente, che ha applicato tutte le migliori prassi museali.

La terza caratteristica riguarda la modalità operativa mediante la quale si è giunti al risultato odierno e cioè il cantiere-scuola, promosso congiuntamente dall'Istituto Beni Culturali e dal Comune di Cattolica-Museo della Regina e partecipato dalla Soprintendenza, dalla Provincia e dall’Università. Il cantiere-scuola è stato finanziato dalla L.R. 18/00 (piani museali 2005 e 2008) con una formula d’intervento, già sperimentata dall'IBC in altre occasioni, che si è rivelata efficace sia per affrontare in modo adeguato e con sufficienti risorse l'ingentissima mole di reperti restituiti dallo scavo, sia per offrire un'esperienza formativa sul campo ad una quarantina di studenti e specializzandi in archeologia provenienti da diversi atenei italiani, facendo loro acquisire consapevolezza e padronanza delle procedure preliminari al restauro archeologico.

Considerato che la politica della Regione Emilia-Romagna mira a promuovere e sostenere costantemente lo sviluppo delle iniziative volte a conservare e valorizzare il patrimonio culturale regionale e persegue il miglioramento continuo della qualità dell’offerta culturale, favorendo la condivisione delle esperienze più qualificanti, si deve ritenere la vicenda di Cattolica un caso esemplare di efficacia ed efficienza.

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ultima modifica 2012-07-18T17:43:00+02:00
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