Trame di pietra. I mosaici romani a Reggio Emilia
Solo una minima parte dei frammenti sono visibili nella sezione romana del Museo; la maggior parte di essi (circa 100 frammenti) è conservata nei depositi e mai vista prima d’ora. L’IBC ha finanziato e coordinato la campagna dei restauri dal 1995 al 2008, inclusi i mosaici medioevali esposti e murati nelle pareti d'ingresso del Museo reggiano. Per l'Istituto il coordinamento è stato affidato a Iolanda Silvestri.
Il corpus musivo reggiano ricopre una superficie complessiva di quasi 150 mq ed è costituito da due nuclei distinti di pavimentazione di abitazioni civili e religiose d’ epoca romana e medioevale che per consistenza e pregio lo qualificano come un unicum sia a livello regionale che nazionale. Il nucleo romano, il più esteso di mq 100 circa, a decoro geometrico giocato sulla bicromia prevalente del bianco-nero, è composto da frammenti provenienti da tredici domus dislocate sulla via Emilia ascrivibili al I sec. a.C. e al II sec. d.C. che testimoniano lo stile di vita raffinato ed edonista raggiunto dal mondo romano ed esportato nelle colonie dell’Impero.
Il nucleo medioevale di 50 mq circa con tessellati in pietra di varia pezzatura e colore raffiguranti scene di vita quotidiana è rappresentato da lacerti databili tra l’ XI e il XII secolo provenienti da quattro chiese reggiane (Cattedrale, San Giacomo, San Tommaso e San Prospero), che documentano la rinascita artistica della chiesa reggiana dopo al riconquista del potere da parte di Matilde di Canossa e del papato romano sul controllo imperiale.
La mostra è stata promossa dalla Prefettura,dalla Soprintendenza Beni Archeologici dell’Emilia Romagna, dai Musei Civici di Reggio Emilia, dall’IBC e dalla Fondazione Manodori.