Il Fondo del Giornale d'Italia

Dopo la cessazione del quotidiano, la raccolta completa de "Il Giornale d’Italia", con l’archivio redazionale ed amministrativo, furono trasferiti dalla sede romana di Palazzo Sciarra in quella bolognese de "il Resto del Carlino", altra testata di proprietà del gruppo Monti.

In seguito ad un atto di donazione alla Biblioteca comunale "G.C. Croce" (7 settembre 1980) il materiale non amministrativo fu definitivamente trasferito a San Giovanni in Persiceto.

Un primo intervento di riordino, volto a compiere una ricognizione del materiale - anche per individuarne lo stato di censervazione - fu condotto nel 1989. Successivi interventi hanno avuto come fine il riordino, esattamente nel 1990, della collezione dei quotidiani, pressoché integralmente rilegati; il riordino della sezione più recente dell’archivio (nel 1993); la ricomposizione dei cataloghi coevi, preziosi strumenti di accesso alla parte più antica dell’archivio (nel 1994).
Allo stato attuale del riordino non sono stati trovati documenti del primo ventennio di vita del quotidiano.

L’archivio redazionale de "Il Giornale d’Italia" si presenta come una vera e propria enciclopedia privata del quotidiano: è costituito essenzialmente da migliaia di fotografie, ritagli di giornali, appunti manoscritti e dattiloscritti, promemoria predisposti in dossier con diverse modalità e chiavi d’accesso per il reperimento immediato delle notizie da utilizzarsi per la redazione degli articoli. Si tratta di materiale che permette la ricerca e la ricostruzione minuziosa di tutti gli avvenimenti che si sono verificati in oltre cinquant’anni di storia italiana. Un recupero della memoria storica attraverso la lettura distaccata delle tante e diverse vicende culturali, politiche, economiche, sociali in ambito nazionale, internazionale ma anche locale.

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ultima modifica 2012-04-19T14:19:00+01:00
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