Il Fondo Anceschi

I rapporti umani e culturali di Luciano Anceschi furono di una ricchezza e di un’ampiezza inusuale, e compresero, nel suo generoso e preveggente interesse di studioso e maestro, i grandi della cultura, letteratura, poesia e arte del ‘900 accanto agli allievi che, in moltissimi, diventeranno famosi.
Oltre mille risultano essere i corrispondenti, e tutte le missive ricevute sono state conservate, ordinate dal 1986 dalla Soprintendenza per i beni librari e documentari, e infine donate, nell’ottobre del 1991, dallo stesso Luciano Anceschi alla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna, insieme alla sua cospicua biblioteca. 
Così, in oltre sessant’anni, si è costruito l’epistolario di Luciano Anceschi - ricco di migliaia di lettere e che conserva oggi, anche grazie alle generosità dei corrispondenti, anche molte delle sue minute - che costituisce forse uno degli ultimi grandi epistolari letterari del ‘900. Del prezioso archivio Anceschi fanno parte anche manoscritti e dattiloscritti di Montale, Sereni, Quasimodo, Ungaretti, Pasolini, Manganelli, dei poeti che entrarono nelle antologie anceschiane e degli studiosi e scrittori che collaborarono alla sua rivista "il verri", e i manoscritti e le bozze dei tanti volumi di Anceschi, e le tesi di laurea, e tanto altro materiale documentario di straordinaria importanza.
La sua biblioteca e il suo archivio di certo rappresentano uno dei più grandi fondi letterari messi a disposizione del pubblico, la cui conoscenza sarà indispensabile complemento ad ogni ricerca sull’opera anceschiana e soprattutto sulla vicenda culturale, letteraria ed artistica del nostro secolo.

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ultima modifica 2012-04-19T15:19:00+02:00
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