Il Museo Renzi di S. Giovanni in Galilea (FC)
Accade talora che la trasformazione e l’aggiornamento di un museo e dei suoi servizi culturali si incontrino con la necessità di preservarne l’identità nativa, di non oscurare l’essenza orginaria che ne ha suggellato il carattere, di attingere al suo passato per “rifondarlo” e portarlo nella modernità . E’ questo il caso del Museo Renzi, destinato ad un profondo processo di ammodernamento nel momento in cui l’adeguamento strutturale e il restauro della sede nel castello malatestiano hanno restituito al percorso museale ambienti perfettamente ripristinati che pretendevano un’attenta riconsiderazione dell’allestimento e una completa revisione degli aspetti museografici.
Il rinnovamento del museo si presentava non solo come un’occasione di indispensabile riqualificazione degli spazi destinati all’accoglienza e alla permanenza dei visitatori, senza trascurare di recuperarne e comunicarne al pubblico il “vissuto museale”, ma al tempo stesso come ottima opportunità di arricchimento delle risorse informative e del patrimonio musealizzato attraverso l’immissione di nuovi materiali sino ad allora mai esibiti o non ancora adeguatamente valorizzati.
Otre a valorizzare la personalità del fondatore e le collezioni da lui acquisite, il progetto si è dato come obiettivo anche quello di far sì che il museo si proponga anche come “museo di se stesso” in quanto modello di architettura fortificata sorta in area appenninica a controllo del territorio. Proprio la relazione “con” e “sul” territorio costituisce infatti il principale elemento della nuova vocazione del Museo Renzi come polo aggregatore della memoria storica del distretto territoriale circostante, del quale l’allestimento ripercorre le tappe principali di frequentazione ed uso dalla preistoria sino all’età moderna, e come punto di riferimento nella promozione e nella conoscenza delle specificità storiche e archeologiche delle vallate dell’Uso e del Rubicone.
Forza e impulso sono venuti al progetto dalla stretta collaborazione che si è intrecciata fra l’Istituto Beni Culturali, il Comune di Borghi, l’Ente Morale Museo e Biblioteca “Don Francesco Renzi”, la Provincia di Forlì-Cesena-Assessorato alla Cultura. A ciò si è aggiunto l'apporto della Soprintendenza Archeologica dell'Emilia Romagna, delle Università di Bologna e Palermo, e dei numerosi professionisti chiamati a cooperare a questa impresa.
- scheda di presentazione del catalogo-guida
- scheda del museo, dei reperti archeologici e delle opere d'arte nel Catalogo del Patrimonio Culturale dell'Emilia-Romagna