La conservazione preventiva dei dipinti
Il primo banco di prova del progetto di conservazione preventiva dei dipinti, avviato dall’Istituto Beni Culturali nel 2013-2014 con finanziamenti della Legge Regionale 18/2000,era costituito da 133 dipinti della Galleria Ricci Oddi di Piacenza.
Le condizioni di salute delle opere d’arte sono state monitorate attraverso la redazione di schede conservative confluite in una banca dati utilizzabile dall’Istituto Beni Culturali e dalla Galleria e implementabile a seguito di qualsiasi modifica venga apportata alle condizioni di conservazione dei dipinti (spostamenti di sala, prestiti, manutenzioni, restauri).
Questo strumento, risulta indispensabile per l’attuazione di un piano di monitoraggio efficace dello stato di salute delle opere, si presta anche a scopi di gestione nonché alla realizzazione di studi approfonditi sulle tecniche pittoriche e sui loro problemi conservativi.
Queste le fasi principali del lavoro:
Messa a punto di una scheda conservativa dipinti (SCD) con l’elaborazione di un tracciato appositamente studiato;
Rilevamento sistematico delle condizioni di salute delle opere attraverso la redazione di schede conservative che analizzeranno tutte le diverse componenti: strati pittorici, supporti, cornici;
Realizzazione di una campagna fotografica dedicata con riprese relative al recto, al verso e a particolari significativi;
Avvio di un piano di manutenzione delle opere che nella prima fase ha riguardato sei dipinti caratterizzati da una foderatura a colla di pasta sui quali è stato eseguito uno studio approfondito in collaborazione con l’Universidad Politecnica de Valencia.
La realizzazione del progetto ha richiesto la compresenza di competenze diverse nel campo del restauro, della gestione museale, dell’informatica ed è portato avanti da un team di esperti composto dalla restauratrice Silvia Ottolini, dai tecnici dell’Istituto Beni Culturali Marta Cuoghi Costantini e Beatrice Orsini, dalla direttrice della Galleria Ricci Oddi Maria Grazia Cacopardi, dall’esperta della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici di Parma e Piacenza Nicoletta Agazzi.
A chi rivolgersi
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