Custodi di voce nascoste

Il frammento d’archivio come luogo di conoscenza per ricostruire la storia locale ebraica e risorsa per la pratica di cittadinanza attiva.

Frammenti di libri e manoscritti ebraici medievali recuperati da rilegature di registri notarili conservati in archivi e biblioteche sono testimoni unici dell’Imola medioevale. Una piccola percentuale è conservata: con l’affermarsi del libro a stampa, non trovando più un mercato, vennero smembrati e riutilizzati come coperte di documenti diversi. Acquistati da cartolai locali, i codici pergamenacei divennero materiale di supporto per atti amministrativi. La distruzione sistematica dei manoscritti avvenne per motivi interni ed esterni: sradicare la religione ebraica e convertire al cristianesimo. Questi fogli membranacei offrono spunti per la scrittura, miniatura e letteratura patristica colta. Il progetto si propone di dare voce (letteralmente, con le TIC e un percorso di trekking urbano) alla comunità ebraica di Imola tra fine 300 e 400. La loro distruzione e riutilizzo ha consentito la conservazione di beni altri, in un processo di contaminazione tra culture diverse che hanno abitato la città.

 

Progetto presentato da: Istituto Comprensivo 7 Imola (BO) e Archivio diocesano della Curia Vescovile di Imola

Altri partner coinvolti: Musei Civici comunali e Archivio Storico di Imola; Il Nuovo diario Messaggero; Associazione Arte.Na; Progetto europeo “Books within books”.

Altre scuole coinvolte: Centro provinciale per l’Istruzione degli Adulti; Liceo Classico B. Rambaldi di Imola

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ultima modifica 2020-02-19T12:02:16+02:00
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